Salire sui ponteggi e osservare Giotto all’opera sembra un sogno, eppure grazie al restauro delle Storie di San Francesco nella Cappella Bardi di Santa Croce, questo sogno diventa realtà. L’intervento, promosso dall’Opera di Santa Croce e realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure, rappresenta un’occasione unica per avvicinarsi al maestro fiorentino e comprendere da vicino le sue tecniche e il suo straordinario talento narrativo.
Le Storie di San Francesco, realizzate da Giotto probabilmente dopo il 1317, hanno attraversato secoli di vicende conservatrici complesse. Imbiancature, monumenti funerari e interventi precedenti ne avevano compromesso la leggibilità, rendendo urgente un restauro capace di restituire alla città e al mondo intero la magnificenza di questo ciclo pittorico.
Il progetto, avviato nel giugno 2022, combina ricerca scientifica e tecnologie avanzate. Modellazioni 3D della cappella, indagini termiche e strumenti “no-touch” hanno permesso di studiare lo stato delle murature senza danneggiarle. Le fotografie ad alta risoluzione, realizzate in luce diffusa, radente e ultravioletta, hanno rivelato decorazioni precedenti, tracce di sinopie e i segni dei ponteggi originari usati da Giotto e dai suoi collaboratori.
Il contatto ravvicinato con le pareti ha inoltre permesso di osservare direttamente le modalità di lavoro dell’artista. Giotto pianificava le “giornate” di intonaco e combinava la tecnica dell’affresco con colori stesi a secco con legante organico, probabilmente uovo. Le pennellate di prova, oggi visibili in alcune scene come Il transito di San Francesco, rivelano la sua straordinaria capacità di gestire toni, chiaroscuri e profondità spaziale, conferendo realismo e intensità alle storie che narra.
Il restauro, condotto con grande attenzione, ha restituito freschezza e dettaglio ai colori, soprattutto nelle lunette e nella volta, dove i depositi più abbondanti e le puliture precedenti avevano più alterato la superficie. Sono stati utilizzati materiali compatibili con l’originale, e delicate operazioni di pulitura e consolidamento hanno ridato stabilità agli intonaci e rimosso i residui di fissativi sintetici applicati nei restauri passati.

Il progetto di restauro della Cappella Bardi non è solo un intervento conservativo, ma un’opportunità per condividere l’arte con tutti. Da ottobre 2024 a luglio 2025 sarà possibile visitare il cantiere e salire sui ponteggi, un’esperienza straordinaria che consente di vedere Giotto “da vicino”, come facevano i suoi aiuti nel Trecento. Dopo la conclusione dei lavori, prevista per l’estate 2025, il ponteggio resterà ancora due mesi per permettere al pubblico di apprezzare l’opera in tutta la sua complessità.
Il restauro della Cappella Bardi offre così una finestra sul passato e un incontro diretto con uno dei più grandi artisti della storia. Grazie a questa operazione, la maestria, la capacità narrativa e l’innovazione tecnica di Giotto tornano a splendere, restituendo a Firenze e al mondo intero un patrimonio straordinario, da osservare da vicino e da ammirare con occhi nuovi.
