Carrara, CARMI – Museo Carrara e Michelangelo | 18 aprile – 26 ottobre 2025
Il CARMI – Museo Carrara e Michelangelo presenta Per forza di levare. Michelangelo scultore nelle fotografie degli Archivi Alinari, un’importante mostra fotografica curata da Rita Scartoni, con la consulenza scientifica di Cristina Acidini, dedicata all’opera artistica di Michelangelo Buonarroti, icona indiscussa del Rinascimento, nell’anno in cui la Regione Toscana celebra i 550 anni dalla sua nascita.
Promossa dal Comune di Carrara in collaborazione con la FAF Toscana – Fondazione Alinari per la Fotografia, la mostra svela come i Fratelli Alinari, Brogi e Anderson, i grandi editori fotografici dell’Ottocento, abbiano affrontato la sfida di tradurre in immagine la tridimensionalità della scultura michelangiolesca.
Un’esposizione unica che mette in luce sguardi particolari e interpretazioni visive sorprendenti, frutto dell’incontro tra il genio di Michelangelo e quello dei fotografi impegnati nella mappatura e nella trasmissione del patrimonio storico-artistico italiano.
Il percorso espositivo comprende circa 70 stampe fine art e un piccolo nucleo di stampe originali, frutto di un’accurata selezione dai fondi degli Archivi Alinari – straordinario giacimento fotografico fiorentino, divenuto pubblico nel 2019 grazie all’acquisto della Regione Toscana e oggi custodito dalla Fondazione Alinari.
L’itinerario copre 120 anni di fotografia, dal 1852 al Novecento, raccontando l’evoluzione dello sguardo fotografico sull’opera di Michelangelo: dalle prime sperimentazioni tecniche, al passaggio dalla fotografia come documento oggettivo a quella come lettura interpretativa, fino alla valorizzazione del materiale d’archivio come documento storico.
A partire dalla metà dell’Ottocento, la fotografia ha reso possibile la conoscenza e la diffusione mondiale delle opere di Michelangelo, diventando uno strumento imprescindibile per la storia dell’arte.
Le immagini esposte al CARMI ripercorrono le tappe fondamentali dell’impegno dei Fratelli Alinari nella documentazione dell’opera scultorea del Maestro, dai capolavori di Firenze, Roma, Milano e Parigi, con fotografie realizzate a partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento. Tra queste, spiccano le celebri vedute del David sull’arengario di Piazza della Signoria, scattate da Leopoldo Alinari, fondatore insieme ai fratelli dello storico stabilimento fiorentino.
Il David, il “colosso” nudo con cui, secondo Vasari, Michelangelo avrebbe superato gli antichi, introduce la sezione Giganti di marmo e di vetro. Durante il suo soggiorno a Carrara nel 1505, l’artista concepì un progetto visionario: scolpire un colosso direttamente da una montagna affacciata sul mare, visibile ai naviganti da lontano — un’idea straordinariamente contemporanea, mai realizzata.
A questo stesso spirito si ispirano i “giganti di vetro” dei Fratelli Alinari: negativi su lastra di vetro fuori formato, unici al mondo, testimonianza di una audace sperimentazione tecnica e del desiderio di realizzare stampe di dimensioni eccezionali. In mostra è esposta la riproduzione della grande lastra negativa del Mosè, fedele nelle dimensioni all’originale conservato in archivio, alta quasi un metro.

Un’altra sezione è dedicata alle immagini realizzate dall’atelier Brogi, che con straordinaria sensibilità ha immortalato le opere di Michelangelo. In mostra è presentata una campagna fotografica nella Sacrestia Nuova del complesso di San Lorenzo a Firenze, risalente alla Seconda guerra mondiale.
Le statue, rimosse per motivi di sicurezza, sono riprese a terra e da ogni lato, offrendo punti di vista inediti e ravvicinati: come si poteva vederle solo dopo la partenza definitiva di Michelangelo per Roma nel 1534. Tra queste, Il Giorno e La Notte, fotografate anche nel retro, rivelano dettagli affascinanti e sconosciuti.
Protagonista della mostra è anche Carrara, con le sue imponenti cave di marmo, fonte di ispirazione per generazioni di artisti e fotografi. Per Michelangelo, Carrara era un luogo cruciale: qui, insieme a scalpellini e cavatori locali, sceglieva i blocchi di marmo bianco destinati a trasformarsi in opere immortali.
Chiude l’esposizione un nucleo di fotografie provenienti dall’Archivio Corsini – parte degli Archivi Alinari – realizzate da Augusto Corsini nei primi decenni del Novecento. Queste stampe vintage restituiscono la suggestione del paesaggio delle cave, documentano le tecniche di estrazione e trasporto del marmo e offrono uno sguardo poetico sulla relazione tra uomo, materia e natura.
CARMI – Museo Carrara e Michelangelo | Via Sorgnano 42 | Carrara
