Paul-Élie Ranson (Limoges, 29 marzo 1861 – Parigi, 20 febbraio 1909) è stato un pittore francese il cui nome è indissolubilmente legato al gruppo dei Nabis, pur non essendone mai stato membro pienamente integrato. La sua arte rappresenta un intreccio tra pittura simbolista, decorazione e interessi esoterici, che lo distingue nettamente dai suoi contemporanei.
Dopo aver studiato alla Scuola di Belle arti di Limoges, Ranson si trasferì a Parigi nel 1886, iscrivendosi all’Académie Julian, un ambiente stimolante che lo mise in contatto con artisti come Paul Sérusier, Maurice Denis ed Édouard Vuillard. Nel 1889 il gruppo dei Nabis iniziò a riunirsi nel suo studio al numero 25 di Boulevard Montparnasse, soprannominato “Il Tempio”, dando vita a uno dei centri più vitali dell’arte simbolista dell’epoca.
Ranson si fece notare per la sua partecipazione alla scena artistica e teatrale parigina: nel 1891 contribuì alla rappresentazione simbolica del Théâtre de l’Art, con opere come Cherubin di Charles Morice e L’Intruso di Maurice Maeterlinck, e prese parte alle mostre collettive di Le Barc de Boutteville, al Salon des Indépendants e, a partire dal 1894, al Salon de la Libre Esthétique di Bruxelles.

Tuttavia, il tratto distintivo di Ranson non era tanto l’adesione a movimenti collettivi quanto la sua passione per l’esoterismo, la teosofia, la magia e lo spiritismo. Questi interessi lo portarono a esplorare forme artistiche diverse dalla semplice pittura da cavalletto: si dedicò alle arti decorative, alle pannellature, alle tappezzerie, alle carte da parati e alle vetrate, collaborando con la galleria L’Art Nouveau di Samuel Bing e con artisti come Henry van de Velde e Louis Comfort Tiffany. Parallelamente, progettò scenografie teatrali, teatri di marionette, locandine e bozzetti satirici, rivelando una versatilità rara e un profondo senso del dettaglio ornamentale.
Gli ultimi anni di Ranson furono segnati da un progressivo declino fisico e finanziario. I temi delle sue opere virarono verso il mitologico e il biblico, spesso contaminati da elementi anticlericali e stregonici. Nel 1908, in risposta alla sua difficile situazione, gli amici Nabis fondarono l’Académie Ranson, una scuola indipendente che gli permise di trasmettere il suo insegnamento e che resterà attiva fino al 1955, formandosi come punto di riferimento per numerosi giovani artisti. Ranson morì un anno dopo, nel 1909, a soli 48 anni, a causa della febbre tifoidea.
La produzione artistica di Paul-Élie Ranson è vasta e poliedrica. Tra i lavori più noti figurano Les Sorcières autour du feu (1891), La Sorcière au chat noir (1893), e Baigneuses o Le Lotus (1906). I suoi soggetti spaziano dai nudi femminili ai paesaggi, fino a temi simbolici, mitologici ed esoterici. Ciò che caratterizza la sua opera è un costante senso della decorazione e dell’armonia, che ne fa un precursore e promotore dell’Art Nouveau, pur mantenendo una forte individualità stilistica.
Paul-Élie Ranson rappresenta così una figura affascinante e complessa: artista tra i Nabis, esploratore dell’occulto e innovatore delle arti decorative, capace di coniugare sensibilità simbolista e creatività decorativa, lasciando un’eredità che influenzò non solo i suoi contemporanei, ma anche generazioni successive di artisti e artigiani.
