Nel cuore di Pistoia si nasconde un gioiello poco conosciuto, ma straordinariamente ricco di storia e arte: l’Oratorio di San Desiderio. Questo edificio, dalle origini medievali, racconta secoli di fede, trasformazioni e bellezza artistica, culminando con uno degli affreschi più intensi del Rinascimento toscano.
Una Storia Lunga un Millennio
Le prime tracce dell’oratorio risalgono al 1084, quando era parte di un convento di suore benedettine. Nel corso dei secoli, l’edificio ha cambiato più volte funzione: ospedale per pellegrini nel XV secolo, monastero di clarisse nel XVI, fino alla soppressione decretata da Pietro Leopoldo e dal vescovo Scipione de’ Ricci tra il 1780 e il 1791. Dopo periodi di proprietà privata e utilizzi industriali, nel XX secolo l’Oratorio è stato donato allo Stato, con l’obbligo di preservarne il patrimonio artistico e renderlo visitabile.
Architettura Semplice, Storia Complessa
Oggi l’Oratorio si presenta come un’aula rettangolare spoglia, con copertura a capanna e capriate lignee. Notevole è il portico sulla parete nord, con archi a tutto sesto e colonne tuscaniche in pietra, che fungeva da collegamento tra l’aula e il monastero. Tra il XVI e il XVII secolo, le capriate furono nascoste da un sofisticato ciclo di tele dipinte da Domenico Cresti (il Passignano), Francesco Curradi e Matteo Rosselli.
Il Capolavoro di Sebastiano Vini
Il vero tesoro dell’Oratorio è senza dubbio l’affresco di Sebastiano Vini, detto “il Veronese”, trasferitosi a Pistoia nel 1548. L’opera, tradizionalmente conosciuta come La crocifissione di San Desiderio e dei diecimila martiri, raffigura in realtà Sant’Acacio e i diecimila martiri crocifissi sul monte Ararat.
L’affresco fonde influenze diverse: il colorismo veneziano, la narrazione di derivazione nordica e un intenso carattere devozionale, volto a suscitare pietà e riflessione nel visitatore. Lo stile si collega alla pittura fiorentina del tempo, ricordando artisti come Pier Francesco Foschi, Michele Tosini e Santi di Tito.
Un Viaggio tra Storia e Arte
Passeggiare nell’Oratorio di San Desiderio significa attraversare secoli di storia, respirare la spiritualità dei monaci e lasciarsi catturare dalla maestria di un pittore che seppe fondere devozione e tecnica in un capolavoro senza tempo. È un luogo dove la memoria storica incontra la potenza emotiva dell’arte rinascimentale, un vero e proprio tesoro nascosto nel cuore di Pistoia.
