Close Menu
    Iscriviti alla Newsletter
    Termini e condizioni
    What's Hot

    Francesco De Mura: Maestro del Tardo Barocco Napoletano

    Novembre 16, 2025

    Mario Sironi: la vita e l’arte del pittore futurista italiano

    Novembre 16, 2025

    Rosalind Krauss e il Premio Balzan 2025: arte, ricerca e diplomazia culturale

    Novembre 14, 2025
    Facebook X (Twitter) Instagram
    TELA NARRANTETELA NARRANTE
    • Spazi Arte
    • Ascoltaci su Spotify
    Instagram Spotify Last.fm YouTube WhatsApp
    ACQUISTA
    • HOME
    • MOSTRE ED ESPOSIZIONI
    • RUBRICHE
    • PILLOLE DI STORIA DELL’ARTE
    • EVENTI
    • PODCAST
    TELA NARRANTETELA NARRANTE
    Home»Mostre ed Esposizioni»Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka al Mattatoio di Roma
    Keisuke Matsuoka Rifugiato cielo, 2022 200 x 85 x 56 cm legno, acrilico nero Copyright photo Manuela Giusto
    Keisuke Matsuoka Rifugiato cielo, 2022 200 x 85 x 56 cm legno, acrilico nero Copyright photo Manuela Giusto
    Mostre ed Esposizioni

    Le forme dell’umanità di Keisuke Matsuoka al Mattatoio di Roma

    RedazioneBy RedazioneNovembre 4, 2025Updated:Novembre 14, 2025Nessun commento6 Mins Read
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email Copy Link

    Dal 12 novembre 2025 all’11 gennaio 2026 il Mattatoio di Roma accoglie Le forme dell’umanità, la mostra personale di Keisuke Matsuoka (Miyagi, 1980), a cura di Tomoko Asada e promossa dall’Azienda Speciale Palaexpo con l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale. Un progetto concepito da Ivana Della Portella, Vicepresidente di Palaexpo, che prosegue la vocazione del Mattatoio come spazio di ricerca e di dialogo tra linguaggi contemporanei e riflessioni antropologiche.

    Il titolo della mostra, Le forme dell’umanità, indica già la tensione dialettica al centro della ricerca dell’artista: la forma come punto d’incontro tra materia e spirito, tra l’individuo e la sua appartenenza universale. Matsuoka, scultore giapponese formatosi alla Tohoku University of Art and Design e da tempo attivo tra Italia e Giappone, utilizza la scultura come campo di indagine per interrogare l’identità umana nella sua costante metamorfosi. Le sue opere, spesso in bilico tra equilibrio e dissoluzione, si fanno medium per riflettere sull’instabilità del sé e sulla possibilità di riconoscere, nel frammento, una totalità condivisa.

    La materia come organismo vivente

    Il percorso espositivo si apre con due lavori in ebano che incarnano la dialettica costruttiva-distruttiva che attraversa tutta la poetica di Matsuoka: Rifugiato gravità e Per la distruzione che un giorno verrà. Nel primo, un volto è frantumato in una miriade di frammenti, alcuni dei quali si espandono sulle pareti circostanti come una deflagrazione controllata; nel secondo, il volto è diviso in due metà, come a suggerire una condizione di sospensione, una ferita ancora aperta tra essere e divenire.

    Queste opere introducono il visitatore alla logica morfologica e spirituale che guida la mostra: la materia non è mai inerte, ma organismo pulsante che si trasforma, si disgrega e si ricompone in un ciclo continuo di nascita e dissoluzione. È in questo processo che Matsuoka trova la sua cifra distintiva: la scultura come pratica del cambiamento, in cui l’atto del creare non può essere separato da quello del distruggere.

    Un corpo magnetico: l’energia invisibile

    Al centro del Padiglione 9A del Mattatoio, la grande installazione A tree man incarna questa tensione in forma monumentale. Una figura umana, costruita su un’anima di legno e avvolta da una rete metallica, è completamente ricoperta da una polvere di ferro e titanio trattenuta da migliaia di minuscoli magneti. Il magnetismo, forza invisibile e naturale, diventa metafora della memoria, della relazione e della continuità tra gli esseri. La materia si anima letteralmente, attratta e trattenuta da una forza interna che la struttura e la trasforma, come se la scultura respirasse.

    Keisuke Matsuoka
    Le forme dell’umanità ph Monkeys Video Lab

    La scelta dei materiali — legno, ferro, vetro, cera, terre bianche e nere — non è mai decorativa. Ogni sostanza, nella visione di Matsuoka, custodisce un principio vitale, un’energia ancestrale capace di restituire l’impermanenza dell’esistenza. La fusione dei materiali e la loro metamorfosi visiva evocano l’idea di una natura ciclica e di una spiritualità che attraversa il visibile e l’invisibile.

    Identità, fragilità e il concetto di rifugio

    Un’intera sezione della mostra è dedicata alla serie Refugees, realizzata durante la residenza dell’artista in Italia. Qui il tema antropologico si intreccia a quello politico e sociale: la figura del rifugiato diventa archetipo dell’umanità contemporanea, simbolo di precarietà ma anche di resilienza. Le sculture, spesso sbilanciate o incomplete, sembrano trattenere un movimento interiore, come se il corpo stesso fosse attraversato da una forza che tenta di ricomporsi.

    Keisuke Matsuoka
    Le forme dell’umanità ph Monkeys Video Lab

    “Chiunque può diventare rifugiato quando una parte della sua personalità viene spazzata via”, afferma Matsuoka. La riflessione non si limita al dramma geopolitico, ma si estende alla condizione universale di chi è costretto a ricostruirsi dopo una perdita. La frantumazione del corpo, cifra ricorrente nella sua opera, diviene così metafora dell’esperienza umana: ciò che si spezza non scompare, ma genera nuove forme di conoscenza e di empatia.

    Il laboratorio della creazione

    La mostra si conclude con una sala dedicata ai bozzetti, ai modellini e ai diari di lavoro dell’artista. È una scelta curatoriale significativa, che apre al pubblico il processo creativo, mostrando come ogni scultura sia il risultato di una stratificazione di tentativi, errori, intuizioni e trasformazioni. In questo spazio, il visitatore è invitato a “abitare” lo studio dell’artista, a percepire la scultura non come oggetto finito ma come processo in divenire.

    L’universalità dell’essere

    In Le forme dell’umanità, la ricerca di Keisuke Matsuoka si colloca al crocevia tra antropologia, filosofia e spiritualità orientale. L’artista guarda all’essere umano come a un’entità in continua rigenerazione, sospesa tra il solido e il liquido, tra la materia e il pensiero. La sua scultura, pur radicata nella tradizione giapponese, dialoga con una sensibilità globale: nei suoi frammenti si riconoscono i temi della memoria, dell’identità e della sopravvivenza che attraversano la contemporaneità.

    Matsuoka piega le regole della scultura tradizionale per far emergere un linguaggio essenziale e universale, in cui le forze naturali e quelle umane si fondono in un unico respiro. Le sue opere non si limitano a rappresentare l’uomo: lo interrogano, lo mettono in discussione, lo costringono a guardarsi.
    E in questa tensione, tra disgregazione e ricomposizione, tra perdita e rinascita, risuona una domanda semplice e radicale: che cos’è, oggi, l’essere umano?

    Keisuke Matsuoka (Miyagi, Giappone, 1980)

    Keisuke Matsuoka
    RITRATTO Keisuke Matsuoka. Courtesy the artist

    Si laurea e specializza in scultura presso Tohoku University of Art and Design (Yamagata, Giappone) nel 2005. Nel 2013 ottiene la prestigiosa borsa di studio “Fellowship of Overseas Study Program for Artists by the Agency for Cultural Affairs, Japanese Government” (USA 2013-2014). La sua ricerca artistica si concentra su una riflessione antropologica che è alla base dell’intero lavoro sviluppato in tecniche scultoree sempre differenti e personali. Dal 2002 espone le sue opere in musei pubblici in Giappone e Italia (RIAS ARK MUSEUM OF ART, Miyagi; National Art Center of Tokyo; ASAGO ART VILLAGE MUSEUM, Hyogo; The Museum of Modern Art Gunma, Takasaki) e in gallerie private (Space·S, Tokyo; INAXgallery2, Tokyo; Grafic Gallery bis, Tokyo; Yamaguchi Gallery, Tokyo; PROMO-ARTE Project Gallery, Tokyo; Gallery&Space AGITT, Tokyo; galleria d’arte FABER, Roma ). Nel 2016 riceve la borsa di studio” Followship under the Pola Art Foundation Overseas Study Program”. Vive e lavora a Roma dal 2017 al 2018. Nel 2019 partecipa all’ “Art Fair Tokyo 2019”, Tokyo International Forum, Giappone. Sempre nel 2019 espone presso il POLA MUSEUM ANNEX a Tokyo. Nel 2022 presenta il progetto REFUGEES presso la galleria d’arte FABER e presso l’Art Fair Roma Arte in Nuvola. Nel 2022 vince il premio “10th Asago Art Competition” e installa la grande scultura “a tree of elephant” presso l’Asago Art Village Museum a Hyogo in Giappone.

    Lazio
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Redazione

    Leggi Anche

    Cartier e il Mito ai Musei Capitolini: un viaggio tra gioielli e antichità

    Novembre 14, 2025

    Quando la luce diventa scultura: Simone Mannino e il vetro di Murano in anteprima a Palermo

    Novembre 14, 2025

    Kounellis e Warhol: la tragedia umana tra classicità e pop

    Novembre 14, 2025

    Alle Gallerie d’Italia di Vicenza la fotografia visionaria di Cristina Mittermeier

    Novembre 13, 2025

    Wunderkammer Digitale: Giuliana Cunéaz Trasforma il Museo Archeologico di Vigevano in un Viaggio nell’Invisibile

    Novembre 12, 2025

    L’immagine come pensiero: Jeff Wall in mostra a Torino

    Novembre 12, 2025

    Comments are closed.

    Demo
    Novità

    Francesco De Mura: Maestro del Tardo Barocco Napoletano

    Novembre 16, 20253 Views

    Mario Sironi: la vita e l’arte del pittore futurista italiano

    Novembre 16, 20251 Views

    Rosalind Krauss e il Premio Balzan 2025: arte, ricerca e diplomazia culturale

    Novembre 14, 20254 Views
    Demo
    Da Non Perdere
    Mostre ed Esposizioni

    Myth and Marble al Kimbell Art Museum: La Collezione Torlonia in Nord America

    Il Kimbell Art Museum di Fort Worth ospita “Myth and Marble: Ancient Roman Sculpture from the Torlonia Collection”, la prima mostra di scultura romana antica in Nord America, con 58 capolavori restaurati provenienti dalla più importante collezione privata al mondo.

    La Belle Époque: l’arte e i colori di un’epoca dorata

    Agosto 22, 2025

    Oltre San Lorenzo: le Cappelle Medicee e l’arte della memoria dinastica

    Settembre 6, 2025

    Fondazione Ago Modena tra Giovani Sguardi, Archivi e Identità

    Ottobre 2, 2025
    Stay In Touch
    • Instagram
    • Spotify
    Iscriviti alla Newsletter
    Termini e condizioni
    Most Popular

    Thomas Benjamin Kennington: L’Arte del Realismo Sociale e della Vita Quotidiana

    Settembre 2, 2025268 Views

    Hans Makart: il trionfo del colore e della magnificenza nella pittura storica viennese

    Agosto 31, 2025245 Views

    Francesco Paolo Michetti: il Maestro dell’Abruzzo Rurale

    Ottobre 19, 2025236 Views
    Our Picks

    Francesco De Mura: Maestro del Tardo Barocco Napoletano

    Novembre 16, 2025

    Mario Sironi: la vita e l’arte del pittore futurista italiano

    Novembre 16, 2025

    Rosalind Krauss e il Premio Balzan 2025: arte, ricerca e diplomazia culturale

    Novembre 14, 2025
    Chi Siamo
    Chi Siamo

    Siamo una rivista di riferimento nel mondo dell’arte, appassionati e appassionate di tutte le forme di espressione creativa. Scrivici per collaborazioni o comunicati stampa: info@spaziarte.it

    Instagram YouTube Spotify WhatsApp Last.fm
    • Contatti
    • Pubblicita’
    • Redazione
    • Privacy Policy
    © 2025 Tela Narrante

    SPAZI ARTE Viale S. Lavagnini, 70 - 50129 Firenze (FI), Italia | P.IVA 01908060476 | N. REA FI-682005

    Designed by[DIGITALE]

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.