La Collezione Roberto Casamonti apre nuovamente le porte alla sua prima sezione con l’iniziativa “Il ritorno dei maestri del XX secolo”, un progetto che riporta all’attenzione del pubblico alcuni dei capolavori più significativi della prima metà del Novecento, estratti dai depositi e selezionati con cura per instaurare un dialogo con la seconda sezione della collezione, dedicata agli artisti contemporanei.
Al centro dell’esposizione, spicca Giovanni Boldini con Signora con abito nero seduta di fronte (circa 1890), la cronologicamente più antica opera della collezione. Boldini, ritrattista di riferimento della Belle Époque, utilizza il pastello con tratti rapidi e vibranti che imprimono intensità e movimento alla posa elegante della donna ritratta. L’opera è un esempio perfetto della sua capacità di unire virtuosismo tecnico e sottile analisi psicologica, catturando non solo l’aspetto fisico, ma anche lo sguardo e la personalità del soggetto.
Nato a Ferrara nel 1842, Boldini si formò inizialmente presso l’Accademia di Belle Arti della sua città e si trasferì giovanissimo a Firenze e poi a Parigi, dove raggiunse la fama internazionale. La sua carriera si sviluppò soprattutto nella capitale francese, dove divenne il ritrattista prediletto dell’alta società europea, immortalando dame e figure dell’aristocrazia con un’eleganza unica. Boldini seppe fondere la lezione del ritratto ottocentesco con un linguaggio più dinamico e moderno, anticipando alcuni stilemi che influenzarono l’arte del Novecento.

Il suo stile è riconoscibile per il tratto rapido e sinuoso, che conferisce ai soggetti un senso di movimento quasi cinematografico, e per l’uso del pastello e dell’olio che modulano con grande finezza luci e textures. Boldini non si limitava a rappresentare la figura; cercava di coglierne l’essenza psicologica, facendo del ritratto un’istantanea della vita sociale e culturale della Belle Époque.
La scelta di esporre nuovamente questi capolavori evidenzia l’importanza di riconsiderare la prima metà del Novecento alla luce dei dialoghi con l’arte contemporanea. La Collezione Casamonti, ospitata al piano nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, si articola in due sezioni complementari: la prima, dagli inizi del secolo fino ai primi anni ’60, include maestri italiani e internazionali; la seconda, dalla metà del Novecento alla contemporaneità, annovera figure centrali del panorama artistico globale come Boetti, Schifano, Mirò, Basquiat, Warhol e Christo.
Il percorso espositivo diventa così un vero laboratorio di confronti tra epoche, tecniche e linguaggi artistici, dove la delicatezza del pastello di Boldini dialoga con la sperimentazione concettuale e materica degli artisti più recenti. La mostra conferma la vocazione della Collezione Casamonti: non solo conservare e valorizzare opere storiche, ma stimolare una riflessione critica sull’evoluzione dell’arte del XX e XXI secolo.
