Nel cuore del Piemonte, a pochi chilometri da Torino, si estende un luogo dove storia, natura e arte si incontrano in armonia: il Parco Regionale La Mandria, una delle più vaste e affascinanti residenze reali sabaude. Oltre 3.000 ettari di paesaggio protetto, circondati da 35 chilometri di mura, raccontano la storia di secoli di tradizione, caccia reale e innovazione architettonica.
Una tenuta reale per i cavalli e la caccia
La Mandria nacque nel XVIII secolo come tenuta per l’allevamento di cavalli destinati ai sovrani sabaudi. Qui, con la corte al seguito, la pratica venatoria divenne un vero e proprio rito di corte. Il parco conserva oggi foreste planiziali, rare nel Piemonte, e ospita animali selvatici e domestici in libertà o in semilibertà, trasformandosi in un importante laboratorio di tutela ambientale.
Il Castello della La Mandria e la magia dell’architettura sabauda
Il cuore del parco è il Il Castello della Mandria, costruito nei primi del Settecento durante la seconda fase edilizia della vicina Reggia di Venaria. Lavorarono qui grandi nomi dell’architettura sabauda, tra cui Michelangelo Garove, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri. Dopo l’epoca napoleonica, fu Vittorio Emanuele II a dare un nuovo impulso alla tenuta, trasformando il Castello nella sua residenza prediletta. È in questo periodo che il complesso assume l’aspetto del Borgo Castello, ampliato e impreziosito per accogliere la corte reale.

Architettura minore e curiosità del parco
Il parco e il Castello della Mandria custodiscono anche edifici più insoliti e suggestivi:
- La Bizzarria, costruita a metà Ottocento, serviva da reposoir di caccia per il re.
- Villa dei Laghi, in stile neogotico, si staglia tra tre piccoli laghi in un paesaggio di grande fascino.
- Rubbianetta, una cascina a ferro di cavallo destinata all’allevamento dei cavalli, oggi sede del Centro Internazionale del Cavallo.
Un patrimonio da vivere
Il Castello della Mandria non è solo un luogo da osservare: è un’esperienza immersiva tra storia, architettura e natura, che racconta la grandezza della dinastia sabauda e il suo legame con il territorio. Passeggiare tra le mura secolari, i laghi e le foreste del parco significa respirare la storia viva di un Piemonte regale, custode di tradizioni, arte e bellezza senza tempo.
