Negli anni a cavallo tra il 1860 e il 1870, in Italia emerse un movimento artistico rivoluzionario: i Macchiaioli. Questa corrente, attiva principalmente in Toscana, rappresentò una vera e propria rottura con la tradizione accademica, introducendo un modo nuovo di vedere e dipingere la realtà.
Chi erano i Macchiaioli
Il nome “Macchiaioli” nacque inizialmente come termine dispregiativo. Un critico dell’epoca usò il termine macchia per indicare la tecnica apparentemente “grezza” e priva di contorni netti dei nuovi artisti. L’intento era criticarli, ma gli stessi pittori accolsero il termine con orgoglio, trasformandolo in simbolo di innovazione. Il gruppo era composto da artisti provenienti da tutta Italia, ma Firenze fu il centro principale delle loro attività. Essi furono affiancati da teorici come Pietro Martelli, che difese il movimento nelle riviste artistiche dell’epoca.
La tecnica e i temi dei Macchiaioli
I Macchiaioli si ispirarono alle esperienze francesi, in particolare alla pittura en plein air degli impressionisti, pur sviluppando uno stile unico. La loro peculiarità era la tecnica della macchia, basata su contrasti di luce e colore più che su linee e contorni netti. L’obiettivo era catturare l’impressione visiva immediata della realtà.
Le opere dei Macchiaioli rappresentano spesso scene quotidiane e ordinarie, lontane dagli ideali eroici e storici dell’arte accademica. Spesso i quadri erano di piccole dimensioni, per facilitare il lavoro all’aperto.
Opere e artisti principali
- Raffaello Sernesi, “Tetti al sole” (1861, olio su cartone)
Un paesaggio urbano con abitazioni poco definite, volumi irregolari ma realistici, e il contrasto dato dal vapore bianco che si leva dai tetti al sole. L’opera cattura la luce e l’atmosfera della vita quotidiana. - Giovanni Fattori, “La rotonda dei bagni Palmieri” (1866)
Ritratto di una scena sociale: la moglie dell’artista trascorre del tempo con le amiche. La macchia viene utilizzata per rendere l’effetto visivo della luce che filtra tra sole e ombra. - Altri artisti rilevanti includono Telemaco Signorini, Silvestro Lega e Adolfo Tommasi, tutti impegnati a rappresentare la realtà toscana con uno stile nuovo e diretto.
L’eredità dei Macchiaioli
Il movimento dei Macchiaioli anticipò molti concetti della pittura moderna, anticipando alcuni principi degli impressionisti francesi ma con un’impronta tutta italiana. La loro attenzione alla luce naturale, ai colori puri e alle scene della vita quotidiana ha influenzato generazioni di artisti successivi.
Oggi, i Macchiaioli sono riconosciuti come pionieri della pittura moderna italiana, e le loro opere sono esposte nei principali musei italiani e internazionali.
