Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) è considerato uno dei più grandi artisti del Barocco italiano, capace di coniugare architettura, scultura, pittura e scenografia in opere di straordinaria bellezza e dinamismo. Nato a Napoli, figlio dell’artista Pietro Bernini, già famoso per la Fontana della Barcaccia a Roma, Gian Lorenzo si trasferì nella capitale nel 1605, dove visse e lavorò fino alla sua morte.
Il genio sostenuto dai Papi
Durante il XVII secolo, Roma era al centro di una grande trasformazione urbanistica e artistica, mentre altre capitali europee come Parigi, Vienna e Torino si rinnovavano. Il Papa Urbano VIII riconobbe subito il talento del giovane Bernini, affidandogli incarichi importanti per ridisegnare la città e rafforzare la potenza visiva della Chiesa. Grazie a questa protezione, Bernini ottenne fama immediata e divenne un punto di riferimento per artisti e committenti.
Stile e innovazione
Lo stile di Gian Lorenzo Bernini fonde il Barocco, con la sua teatralità, i contrasti di luce e ombra e il dinamismo, con la classicità, evidente nella precisione dei calcoli e nella armonia delle proporzioni. Una delle sue più grandi innovazioni è il belcomposto, una tecnica che combina materiali diversi come marmo, legno e bronzo e unisce architettura, scultura e pittura in un’unica opera. Un esempio celebre è San Lorenzo sulla graticola agli Uffizi, dove ogni dettaglio, dalla base alla statua, è studiato come un quadro tridimensionale.
Apollo e Dafne: il marmo che prende vita
Tra le opere più celebri di Bernini spicca Apollo e Dafne (1622-1625), esposta nella Galleria Borghese di Roma. La scultura racconta il mito di Apollo e Dafne dalle Metamorfosi di Ovidio: Apollo, colpito da una freccia d’oro, insegue la ninfa Dafne, che si trasforma in alloro per sfuggirgli. Bernini cattura il momento esatto della trasformazione: le dita di Apollo sfiorano la corteccia, mentre i piedi e i capelli di Dafne si mutano in radici e fronde. La scultura trasmette un senso di movimento e leggerezza grazie alla posizione dinamica dei protagonisti e alla tecnica del trapano a corda, che crea effetti di chiaroscuro sul marmo.
Un’eredità senza tempo
Il lavoro di Bernini ha trasformato il volto di Roma e ha influenzato generazioni di artisti. Le sue opere, caratterizzate da armonia, movimento e teatralità, continuano a stupire per la capacità di rendere il marmo vivo e vibrante. L’alloro di Dafne, simbolo dei poeti, e la frase incisa da Scipione Borghese sulla base della scultura ricordano come Bernini riuscisse a unire mito, arte e emozione in un’unica straordinaria visione. Gian Lorenzo Bernini non è solo uno dei maestri del Barocco: è l’artista che ha insegnato al mondo a vedere il marmo come carne, la statua come teatro e la scultura come emozione pura.
