Fino al 9 novembre 2025, il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita una mostra che celebra uno dei maestri assoluti della fotografia del Novecento: Brassaï. L’occhio di Parigi. L’esposizione, promossa dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e prodotta da Silvana Editoriale, è curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo, custode di un vasto archivio di stampe e documenti inediti.
Più di 150 stampe d’epoca, insieme a sculture, documenti e oggetti personali, restituiscono un ritratto intenso e poetico dell’artista che più di ogni altro seppe catturare l’anima segreta di Parigi. Le sue immagini – dai quartieri popolari ai boulevard illuminati, dai graffiti ai ritratti degli amici artisti – compongono una sinfonia visiva che è diventata nel tempo un simbolo stesso della Ville Lumière.
Il fotografo che fece parlare la notte
Dietro lo pseudonimo Brassaï si cela Gyula Halász, nato a Brassó (oggi Brașov, in Romania) nel 1899 e naturalizzato parigino. Arrivato nella capitale francese negli anni Venti, divenne in breve una delle figure più brillanti della scena artistica internazionale, in dialogo con Picasso, Dalí, Matisse e Henry Miller, che lo definì “l’occhio vivo” della fotografia.

Brassaï fu tra i primi a esplorare la città di notte, armato della sua macchina fotografica e di un’inesauribile curiosità. Le sue fotografie notturne, raccolte nel celebre volume Paris de Nuit (1933), svelano un mondo popolato da prostitute, clochard, lavoratori, artisti, amanti e solitari: l’altra faccia di una Parigi che non dorme mai.
Un ponte tra arte e umanità
Pur vicino al movimento surrealista, Brassaï sviluppò un linguaggio personale che univa sensibilità poetica e sguardo documentaristico. Il suo interesse per i graffiti parigini, raccolti nella mostra del 1956 al Museum of Modern Art di New York (Language of the Wall), anticipò l’attenzione contemporanea per le arti marginali e l’art brut di Jean Dubuffet.
Nel corso della sua carriera collaborò con la rivista “Harper’s Bazaar”, realizzando ritratti memorabili dei protagonisti della vita culturale francese, poi raccolti nel volume Les artistes de ma vie (1982). Due anni dopo, nel 1984, Brassaï si spense a Parigi, lasciando dietro di sé un’eredità di immagini che ancora oggi definiscono l’essenza visiva della città.
Un viaggio dentro la Parigi del sogno
Esporre oggi Brassaï significa rivisitare un’opera meravigliosa in ogni senso, riscoprendo la varietà dei suoi soggetti e la profondità del suo sguardo. È un modo per immergersi nell’atmosfera di Montparnasse, dove tra le due guerre si incrociavano artisti e scrittori provenienti da tutta Europa».
afferma il curatore Philippe Ribeyrolles
La mostra al Centro Saint-Bénin offre al pubblico un percorso emozionante, capace di restituire la magia e la malinconia della Parigi di Brassaï: un luogo sospeso tra realtà e sogno, tra la strada e l’arte.
Informazioni
19 luglio – 9 novembre 2025, Centro Saint-Bénin, Via Festaz 27 – Aosta. Orari: martedì–domenica, 10-13 / 14-18. Biglietti: intero €8, ridotto €6, gratuito under 18. Catalogo bilingue (italiano-francese) a cura di Philippe Ribeyrolles, edito da Silvana Editoriale, €36
Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta – Struttura Attività espositive| Tel. 0165 275937