L’Arco di Malborghetto, antico casale sorto attorno a un arco quadrifronte di epoca costantiniana, si prepara ad accogliere il pubblico con due iniziative di grande rilievo: la mostra “Malborghetto: memorie archeologiche di pellegrini e giubilei” e il percorso ludico-didattico “Giocando la Storia”, frutto della collaborazione con Explora – Il Museo dei Bambini di Roma. Entrambe le iniziative, che prenderanno il via l’11 ottobre e si protrarranno fino al 1° marzo 2026, offrono un’occasione unica per riscoprire la storia e il ruolo spirituale di un sito che per secoli ha rappresentato crocevia di viaggiatori, pellegrini e devoti.
Un viaggio nel tempo lungo la Via Flaminia
La mostra ricostruisce il fenomeno del pellegrinaggio verso Roma dal IV al XVII secolo, con particolare attenzione alle trasformazioni di Malborghetto, da arco commemorativo a stazione di posta e hospitium. I visitatori potranno osservare reperti che raccontano l’affermarsi del cristianesimo, tra cui armi rinvenute durante gli scavi del 2006 a Tor di Quinto – spiculum, punte di freccia e falere decorative – che ricordano la battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312 d.C., decisiva per la vittoria di Costantino su Massenzio. La mostra evidenzia come quell’evento segnò la trasformazione del cristianesimo da culto perseguitato a religione di Stato, documentata da lucerne con simboli cristiani, coppe in vetro e altri oggetti liturgici rinvenuti lungo la Via Tiberina.
Pellegrini e Giubilei: il ruolo di Malborghetto
Dal Medioevo fino all’età moderna, Roma attirò fedeli da tutto l’Impero e, successivamente, dall’Europa intera, con l’incremento dei flussi durante i Giubilei, a partire dal 1300. Malborghetto, situato lungo la Flaminia, si trasformò in un casale fortificato dotato di taberna e ospizio, fornendo ristoro e accoglienza ai pellegrini. La seconda vetrina della mostra espone sepolture di pellegrini del XVI secolo, monete provenienti da Marche, Toscana, Lazio, Umbria, Francia e Olanda, fibbie, speroni e pendenti a forma di conchiglia di Santiago, simbolo del pellegrinaggio medievale. Questi reperti documentano l’intenso transito di fedeli lungo le vie consolari e confermano Malborghetto come punto di riferimento lungo le grandi vie d’accesso a Roma.
Nodo strategico e religioso tra XI e XVIII secolo
La terza sezione della mostra illustra l’evoluzione di Malborghetto come nodo strategico e religioso. Dal XV secolo, l’arco fu trasformato in torre merlata con chiesa dedicata a San Nicola, mentre documenti del XIII secolo attestano la presenza di un borgo fortificato. I reperti di questa fase comprendono frammenti di coppe eucaristiche, piatti decorati con stemmi e motivi vegetali, legati ai Giubilei del XVI secolo e a figure come Sisto V. Recenti ritrovamenti archeologici del 2024 hanno portato alla luce un pugnale del XV secolo, probabilmente appartenuto a un soldato coinvolto nelle lotte tra Orsini e Colonna, che portarono alla distruzione del villaggio e alla nascita del nome Malborghetto, “borgo malfatto”. Nonostante le devastazioni, il sito rinacque come casale e stazione di posta, consolidando il suo ruolo di crocevia tra Roma e l’Italia centrale.
Giocando la Storia: educazione e interattività
In parallelo alla mostra, prende avvio “Giocando la Storia”, percorso ludico-didattico progettato per stimolare la curiosità dei più giovani. La collaborazione con Explora garantisce un’esperienza inclusiva, con pannelli in braille e video in LIS, che unisce storia, gioco e tecnologia. Tra le attività proposte, una caccia al tesoro digitale guiderà i bambini e le famiglie attraverso quiz interattivi e contenuti multimediali accessibili via QR code. Giochi illustrati introdurranno la figura di Costantino e l’origine dell’arco, mentre pannelli sagomati permetteranno di “vestire i panni” di legionario, locandiera o pellegrino. Laboratori pratici consentiranno di sperimentare tecniche costruttive antiche, come la realizzazione di strade romane e archi, offrendo un approccio esperienziale e immersivo al patrimonio storico-archeologico.
Un dialogo tra memoria e innovazione
L’Arco di Malborghetto, immerso nel paesaggio tra il Parco di Veio e la Via Tiberina, si conferma un luogo di dialogo tra memoria storica e innovazione educativa. La combinazione tra mostra e percorso interattivo permette di valorizzare il patrimonio culturale del sito, rendendolo accessibile e stimolante per ogni fascia di pubblico. Come sottolinea Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma, “la mostra rappresenta un’occasione preziosa per restituire centralità a un luogo che per secoli ha accolto viaggiatori, pellegrini e devoti”. Con queste iniziative, Malborghetto si prepara a essere protagonista dell’autunno romano, offrendo a cittadini e turisti la possibilità di esplorare la storia attraverso reperti rari, mappe storiche, esperienze interattive e laboratori pratici, in un percorso che unisce cultura, educazione e gioco.
