Dal 9 ottobre 2025 al 1° febbraio 2026 i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali di Roma ospitano la mostra “1350. Il Giubileo senza papa”, un percorso che racconta uno degli eventi più singolari della storia della città: il secondo Anno Santo, celebrato senza la presenza del papa. Curata da Claudio Parisi Presicce, Nicoletta Bernacchio, Massimiliano Munzi e Simone Pastor, la mostra offre uno sguardo approfondito sulla Roma del Trecento, intrecciando storia, arte, politica e devozione attraverso circa sessanta opere tra statue, dipinti, epigrafi, monete, sigilli, manoscritti e oggetti devozionali, alcune delle quali inedite.
Il Giubileo del 1350 si svolse in un periodo particolarmente complesso: dopo la morte di Bonifacio VIII e la cosiddetta Cattività Avignonese, Roma fu segnata dalla Peste Nera e dal devastante terremoto del 1349. Nonostante queste difficoltà, la città riuscì a organizzare l’accoglienza dei pellegrini con straordinaria efficienza, come dimostrano i quasi trenta ospedali operativi all’epoca, le epigrafi di fondazione e i reperti originali oggi in mostra. La rassegna approfondisce anche il ruolo di figure emblematiche del periodo, come Cola di Rienzo, carismatico leader popolare, e Francesco Petrarca, custode della memoria della grandezza antica di Roma, mentre la sezione dedicata ai Mirabilia racconta la città tra mito e leggenda, mostrando calchi e opere che illustrano come Roma fosse sognata e celebrata nel Medioevo.










I pellegrini, veri protagonisti dell’Anno Santo, viaggiavano portando con sé insegne di pellegrinaggio e oggetti sacri acquistati presso santuari e luoghi santi. Tra le reliquie più preziose esposte spicca la Veronica, autentico simbolo del Giubileo del 1350, ricordata su monete, statue e manoscritti dell’epoca. La mostra si chiude con il ritorno del papa a Roma nel 1377, guidato dall’intervento di santa Caterina da Siena, e racconta come il rientro di Gregorio XI segni la fine del Comune medievale, tra restauri, conflitti e scismi, con opere come il sarcofago di Jacopa dei Prefetti di Vico a testimoniare la complessità di questo periodo.

Questa esposizione rappresenta un’occasione unica per esplorare una Roma diversa dal solito racconto dell’antichità, una città che ha saputo affrontare calamità e crisi mantenendo viva la fede e la cultura, testimoniando la straordinaria capacità di reazione dei suoi abitanti.